Si
vivono mutamenti epocali che generano una strisciante sensazione di insicurezza
individuale generalizzata, riferibile a una molteplicità di cause: alla visione
più ampia, globale e congetturalmente incontrollabile, degli orizzonti
dell'umanità tutta, dei suoi bisogni e dei modi per risolverli, della
complessità delle dinamiche politiche, del diversificarsi delle relazioni
umane, nonché delle transazioni istituzionali proprie della nostra attualità politica
Tutte variabili, come si può notare, che è ben difficile
ridurre in dimensioni leggibili e interpretabili, se non cercando di analizzare
in ambiti più piccoli, ristretti, sebbene con il rischio di averne una visione
frammentata.
In tale contesto ottimamente si pone dunque l'indagine
sociologica che, con la finalità di sondare empiricamente la percezione della
politica e dei politici da parte dei giovani nell'area Teatina, ne descrive i
dettagli, mettendo in evidenza le componenti cognitive, comportamentali ed
affettive dei loro rapporti e dei loro atteggiamenti.
Ne scaturiscono un quadro chiaro e puntuale della situazione
ed una chiave interpretativa forte, che diviene, in termini propositivi,
impulso al risveglio dell'impegno politico e della conoscienza critica nei
giovani locali, incitamento per ognuno all'assunzione delle proprie
responsabilità individuali in modo da scongiurare la definitiva fine della
politica.